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Diete di ogni tipo senza alcun fondamento scientifico, farmaci anoressizzanti e un business del dimagrimento che cresce come il peso della popolazione mondiale. Sono sempre di più coloro che sull’altare del dimagrimento sacrificano la vita, con molte complicità – a partire da quelle di medici senza scrupoli – e con l’aiuto del mercato online.

Dall’inizio dell’anno, i carabinieri della Salute sono riusciti a sequestrare 95 milioni di euro di medicinali venduti attraversi il web.
Intanto la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per accertare l’eventuale omesso controllo sulla commercializzazione, l’utilizzo e la prescrizione di una sostanza anoressizzante per combattere l’obesità, la fendimetrazina.
La sua pericolosità è conosciuta da tempo, anche se da poco è stata inserita nella tabella delle sostanze stupefacenti.
“Ha un’azione eccitante simile alla cocaina – precisa Luciano Caprino, farmacologo dell’università Sapienza di Roma – e provoca un aumento della pressione e del ritmo cardiaco”.
La sostanza, spiega l’esperto, faceva parte dei farmaci magistrali, cioè preparati al momento, dietro presentazione della ricetta, dai farmacisti: “È possibile che qualche farmacista ne abbia ancora – spiega l’esperto – e c’è sempre il mercato illegale, soprattutto su internet”.
Le diete “drogate” non sono comunque una novità.
Negli anni Ottanta un medico francese, Jean Marie Soumeire, somministrava ai pazienti un farmaco a base di amfepramone, famiglia delle anfetamine. Pur senza riferirsi a fatti così drammatici, molte diete sono ritenute altamente discutibili perché basate su squilibri tra i fattori nutritivi, o perché troppo drastiche. E la dieta, che dovrebbe rappresentare ordine e regola, così si trasforma in disordine e insensatezza.

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