Esistono molte ragioni per cui una donna deve essere guardata attraverso il suo cuore, una di queste è la prevenzione del rischio cardiaco. In passato si è sottovalutata la salute del cuore delle donne, oggi che l’aspettativa di vita è aumentata dobbiamo fare più attenzione anche all’apparato cardiocircolatorio perché, ricorda il Dr. Giulio Guagliumi, Past President della Società Italiana di Cardiologia Invasiva: “l’infarto del miocardio acuto è il killer numero uno per le pazienti di sesso femminile”.
Continua: “Non c’è la percezione che il problema le riguardi perché, durante l’età fertile, gli ormoni svolgono un ruolo di primaria importanza nella protezione di cuore e arterie”. Ma è molto importante che nella vita le donne tengano presente quanto le abitudini scorrette siano fattori di rischio per le età in cui non avranno una protezione naturale dell’organismo. Sedentarietà, alimentazione scorretta e fumo incidono negativamente sulla salute dei vasi sanguigni e del cuore. Più sono trascurati i normali consigli di vita sana, più in età avanzata saranno predisposte a seri problemi.
Saranno poi i medici di medicina generale a dover valutare il profilo di rischio di ogni paziente: ereditarietà, pressione arteriosa, colesterolo, trigliceridi, diabete, peso e fumo. Saranno analizzati in maniera complessiva per un percorso di indagine mirato.
In caso di infarto del miocardio, il fattore tempo è molto importante anche e forse più per la donna. Se da un lato la mortalità si è ridotta negli ultimi vent’anni, continuano a esservi differenze di genere a scapito del sesso femminile.
Le donne trascurano e sottovalutano i segnali d’allarme. Risultato: se una donna sente un dolore al petto non pensa all’infarto come prima possibilità, con la conseguenza di perdere tempo prezioso; le donne sono più “toste” degli uomini, più resistenti e anche con livello mediamente più alto di sopportazione del dolore. E spesso sono più ansiose nei confronti della salute dei propri cari che della propria.
La strada giusta dovrebbe essere: primo, saper riconoscere i sintomi. Secondo, chiamare il 118. Terzo, dopo l’evento è fondamentale ascoltare le indicazioni del medico per ridurre ulteriori rischi.