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Economia del Campania
La
Campania in Italia si classifica al 7º posto come Pil lordo.
Secondo l'Eurostat, l'istituto di statistica dell'Unione Europea, la Campania è
tra le regioni con il PIL pro-capite più basso dell'Europa occidentale. Il
reddito in regione è uguale al 66,2 per cento della media continentale, il dato
più basso nel sud Italia (69,6 per cento).
Tradizionalmente la Campania è la regione più industrializzata dell'Italia
meridionale ed in particolare il territorio del napoletano è stato fino agli
inizi del '900 una delle aree più industrializzate d'Italia, preceduto solamente
dalle province del cosiddetto "triangolo industriale" (Milano, Torino, Genova).
Negli ultimi decenni il divario rispetto alle altre regioni non è più notevole
come un tempo, dato che regioni meridionali come la Puglia e l'Abruzzo sono
notevolmente cresciute economicamente, mentre la Campania ha subito
paradossalmente un costante processo di deindustrializzazione. La Campania già
in epoca pre-romana era considerata regione ricca ed industre per la felice
posizione geografica, la fertilità dei terreni e la bontà delle sue manifatture
(la cosiddetta Campania felix), e già dai primi decenni dellOttocento l'economia
campana cominciò a trasformarsi in senso moderno. All'epoca erano infatti
presenti in regione veri e propri poli industriali, come il polo tessile delle
Valli dell'Irno e del Sarno nel salernitano, gli stabilimenti meccanici di
Pietrarsa e di Napoli, gli arsenali di Torre Annunziata e di Pagani,i cantieri
navali di Castellammare di Stabia, le cartiere della Valle del Liri, ecc.
(sorvolando sul gran numero di attività economiche importanti presenti nella
sola città di Napoli). Colpita duramente dal processo di unificazione italiana
del 1860, l'economia campana era ancora tra le più importanti d'Italia nella
prima metà del Novecento. La Campania perse gradualmente questo ruolo di regione
economicamente egemone del sud nella seconda metà del Novecento, quando anche il
divario con le principali regioni settentrionali cominciò ad allargarsi
sensibilmente.
Oggigiorno le provincie di Napoli, Salerno e Caserta sono da questo punto di
vista le zone più ricche. Le zone industriali della pianura campana, grazie al
grande numero di fabbriche, formano oggi una delle zone più industrializzate
dell'intera regione Campania e del Mezzogiorno.
Molta importanza detiene il settore alimentare (conservazione di prodotti
agricoli, pastifici), legati a una fiorente agricoltura (pomodori specie il San
Marzano DOP dell'Agro Nocerino Sarnese e agrumi soprattutto nella costiera
amalfitana), frutticoltura e ai derivati dall'allevamento (latticini e formaggi,
tra cui la mozzarella di bufala) nelle province di Caserta e Salerno. A
Benevento è rinomata la produzione del torrone e dei liquori, in buona parte
della regione sono presenti coltivazioni vitivinicole che danno origine a vini
di eccellente qualità (Es. Taurasi, Greco di Tufo, Fiano di Avellino).
Importante è anche il settore meccanico, in cui spiccano l'Alfa Romeo a
Pomigliano d'Arco, Firema a Caserta, la FMA di Avellino e i cantieri navali di
Castellamare di Stabia e di Napoli. Senza dimenticare l'industria aerospaziale
che ha uno dei suoi poli più importanti in Campania con l'Alenia Aeronautica. A
Solofra, comune della provincia di Avellino è concentrato uno dei più importanti
poli europei per quanto riguarda le industrie del cuoio e della concia delle
pelli; presenti nella zona anche numerose industrie chimiche come la BASF.
La logistica trova uno dei suoi poli di eccellenza a livello europeo nell'Interporto-CIS
di Nola.
Il porto di Napoli e il porto di Salerno sono tra i più attivi in Italia per
movimento merci e passeggeri (per questi ultimi in particolare quello di
Napoli), inoltre è in corso di costruzione un collegamento ferroviario tra il
porto di Napoli e l'interporto di Nola.
Monti nei pressi della stazione sciistica campana Laceno (AV)
L'attività legata all'artigianato riguarda i merletti, la lavorazione della
creta e delle ceramiche (celebri quelle di Capodimonte e di Vietri sul Mare),
della pregiata seta di San Leucio a Caserta, dei presepi di via San Gregorio
Armeno. A Marcianise, zona Caserta Sud, è presente uno dei più importanti poli
industriali dell'oreficeria italiana.
Il turismo è sostenuto dall'abbondante presenza di bellezze artistiche e
naturalistiche, che attira ogni anno milioni di persone; è soprattutto molto
fiorente nella penisola sorrentina, costiera amalfitana e nel Cilento; stabile
quello delle città di Napoli, Caserta e Salerno; poco conosciuto quello
dell'Irpinia e del Sannio.
In complesso la Campania appare una regione dalle enormi potenzialità
economiche, così come altre regioni del sud Italia, potenzialità purtroppo
frenate dalla pessima amministrazione del territorio e dalla presenza, in alcune
aree, asfissiante della criminalità organizzata. L'economia campana infatti, un
tempo molto florida, è stata soggetta ad un costante degrado negli ultimi
decenni, periodo in cui si è affermata sui territori potenzialmente più ricchi
la presenza devastatrice della Camorra, presenza questa che determina la frenata
di qualsivoglia crescita economica e la progressiva scomparsa delle attività
economiche già presenti sul territorio.