La nuova infanzia malata tra modelli dietetici sbagliati, stress e troppa tv
Bambini italiani, tra cibi spazzatura e diete fai-da-te
Sono i modelli instillati dalle modelle taglia 40 spietatamente
onnipresenti su ogni giornale e tv in questa civiltà che parla
per immagini che plagiano e forgiano la mentalità dei nostri
figli, con quali risultati è ben facile vederlo.
Le nuove generazioni, più fragile di fronte a stereotipi imposti
subliminalmente sono tanto plagiate che oggi il 60,4% delle
ragazze in età di scuola media vorrebbe essere più magra; oltre
il 24% ha già sperimentato una dieta e di queste quasi nessuna
(meno di un terzo) lo ha fatto con il controllo di uno
specialista (medico o dietologo).
I pediatri italiani mettono in guardia sul rischio salute che simili comportamente indotti possono portare ad avere per le prossime generazioni, tanto più manipolate quanto più il condizionamento è subliminale e inconscio, sfugge completamente la visione di un peso forma come mezzo per avere un buon grado di salute generale e un equilibrio metabolico corretto, il peso viene visto unicamente come un aspetto di bellezza per di più nell'errata convinzione medica che magrezza sia sempre e solo indizio di bellezza. In ciò gli Stati Uniti sono ancora peggio di noi ma l'Italia si sta rapidamente uniformado a questo perverso pregiudizio che rischia di minare la salute delle generazioni che verranno.
PUBBLICITA
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Urge più che mai che la scuola si prenda il compito di (ri)educare
i ragazzi ad un rapporto col il cibo scevro da pregiudizi e miti
ma anche a casa le famiglie devono far capire l'importanza di
una alimentazione corretta che persegue una lotta all'obesità
certamente ma in maniera equilibrata e scientifica non con
atteggiamenti autopunitivi o nevrotici (come la anoressia) che
lungi dal risolvere problemi non fanno che affastellarli.
Una società che sottovaluta problemi legati alla percezione del
sé e al rapporto che i propri individui hanno con una cosa
importante come il cibo è una civiltà malata e che pone pesanti
ipoteche sul proprio futuro, specie quando le nuove generazioni
sono quelle in cui il problema si presenta con maggior
virulenza.