Alimento conosciuto fin dall'antichità e dagli usi disparati (da strumento di pagamento a medicamento) e per questo considerato sempre molto importante nell'economia di uno stato (nell'impero Romano era considerato monopolio di stato come ai giorni nostri). Il sale accompagna la civiltà umana e, denigrato o meno, resta un pilastro della sua dieta. Cosa possiamo dire di nuovo del sale oggigiorno?
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Da un'inchiesta fatta dalla Coesis per la CIS (Compagnìa Italiana Sali) risulta che molti consumatori non conoscono la provenienza del sale che usano, il 95% confonde il sale marino col sale da miniera e ignora che quest'ultimo è molto più ricco di oligoelementi quali calcio, magnesio, potassio, zinco e iodio - e meno sodio. Altro dato che emerge dall'ingagine è che gli italiani considerano il sale un pericolo in ogni dieta e tentano di ridurne il consumo al minimo indispensabile per evitare: ipertensione, ritenzione idrica. Nonostante ciò il consumo di sale è spesso comunuque eccessivo (se ne spandono sulle tavole italiane circa 10g al giorno) e il motivo è ovvio, il sale rende più piacevoli al palato i piatti su cui è versato con buona pace di cuore e arterie che ne possono poi soffrire. Un consumo corretto dovrebbe però attestarsi intorno ai 5-6 grammi per diem. Il sale è importante anche per l'assunzione di iodio, elemento indispensabile alla dieta e di cui il sale da cucina è il miglior veicolo. Dall'indagine CIS risulta che solo il 64% degli intervistati dichiara di far uso di sale iodato Questo tipo di sale con iodio, in cui la quantità di iodio appunto è circa 3 mg per 100g, è stata resa obbligatoria dal 2005 da una legge del Ministero della Sanità per combattere la carenza di iodio di cui soffrono oltre 6 milioni di italiani (principalmente donne e residenti al Sud - Fonte Cnesps-Istituto Superiore di Sanità). Lo iodio è un elemento importantissimo per una buona crescita psicofisica degli individui, perché svolge un ruolo essenziale nella regolazione della tiroide. Questo bisogno è ancor maggiore per le donne in gravidanza. Ma il sale non è tutto uguale! Come avviene per il vino, ogni piatto – e ogni palato – richiede il giusto abbinamento. Esistono, infatti, tanti tipi di sale e sapori che esso porta. Il sale iposodico è un tipo di sale in cui una parte di sodio è stata sostituita da altri minerali quali potassio e magnesio per ridurre la quantità di sodio a meno del 13,6% (il sale marino classico ne contiene circa il 40%). Il sale iposodico può essere utilizzato in diete che richiedono il consumo di ridotte quantità di sodio come, per esempio, in caso di ipertensione arteriosa o edemi provocati da malattie cardiache, epatiche e renali. E’ da usare sotto controllo medico nei casi di insufficienza renale e di patologia gastro-intestinale. Il sale marino integrale non subisce trattamenti ed è -come detto- il sale più ricco di oligoelementi. Dopo la raccolta, viene lavato e direttamente confezionato, per questo motivo rimane un po’ più umido rispetto agli altri. E’ soprattutto indicato per le cotture in crosta di sale perché l'umidità in esso contenuto lascia la pietanza morbida.
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Alimento conosciuto fin dall'antichità e dagli usi disparati (da strumento di pagamento a medicamento) e per questo considerato sempre molto importante nell'economia di uno stato (nell'impero Romano era considerato monopolio di stato come ai giorni nostri).
