La pasta solitamente viene guardata con sospetto da chi si mette a dieta e ciò porta a limitarla se non esculderla da molti regimi alimentari mirati a far dimagrire chi li segue. Ma è davvero così. La pasta come mattone fondamentale della dieta mediterranea è un alimento equilibrato e prezioso per il nostro fabbisogno, non è l'uso ma l'abuso che può trasformare la pasta in un nemico della linea.
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Quantità quindi ma anche metodo di cottura e ovviamente condimento sono i fattori da controllare senza colpevolizzare un alimento che è gioia del palato e salute del metabolismo.
Ricordiamo ad esempio che la pasta è composta in grande misura da zuccheri e che un buon condimento, lungi dal far male, aiutano ad assorbire più lentamente i detti zuccheri evitando scompensi glicemici. Quindi paradossalmente la pasta in bianco può essere più dannosa che utile.
Quindi un condimento leggero è da preferire all'assenza di condimento. Per quanto riguarda il tipo di pasta, in regime dietetico, è consigliabile la pasta di semola di grano duro.
Per quanto riguarda i tempi di cottura, si tenga presente che la pasta al dente ha un indice glicemico più basso rispetto a quello della pasta ben cotta.
La digestione della pasta al dente è più lenta e questo causa un maggiore senso di sazietà che porta a mangiare di meno con ovvi risultati.
Questo e altri piccoli accorgimenti possono aiutare a inserire in modo intelligente la pasta in una dieta dimagrante mettendo d'accordo palato e pancetta.