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Mangiamo, perché?

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La risposta può sembrare scontata, ma non lo è. Mangiamo perché è uno dei nostri bisogni primari e senza cibo non avremmo l'energia per far nulla né tanto meno il materiale per crescere e continuare a costruire il nostro corpo che, per così dire, si deteriora con l'uso. È nel cibo che si trovano i nutrienti, cioè quelle sostanze chimiche che per­mettono al nostro organismo di svolgere le sue funzioni vitali. Tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno si ottengono quindi dagli alimenti oppure vengono elaborati dal nostro organismo, partendo però dai costituenti degli alimenti. Attraverso il processo digestivo i nutrienti vengono liberati dalle strutture che li contengono, in modo da ottenere delle forme meno complesse e più facilmente assimilabili dal nostro corpo. Dal momento in cui il cibo entra nella nostra bocca comincia la digestione at­traverso processi meccanici (contrazioni muscolari) e processi chimici (secrezioni). Il cibo viene masticato, triturato, mescolato con la saliva, scomposto in sostanze più piccole, attaccato dagli acidi e dagli enzimi, trasportato lungo tutto l'apparato digerente: dopo questa "lavorazione" i nutrienti ottenuti entrano in circolo nel nostro organismo, mentre le sostanze non digeribili ed inutili, vengono eliminate attraverso le feci. Tutti gli alimenti contengono i vari nutrienti, anche se in forme e quantità diverse, ma solo alcuni nutrienti sono in grado di fornire energia, quindi calorie al nostro organismo.

I grassi per esempio, sono quelli che forniscono il più alto numero di calorie, mentre l'acqua o le fibre non ne forniscono affatto. Parleremo ampiamente delle calorie di ciascun nutriente, nella sezione a questi dedicata. Se la nostra dieta alimentare ci fornisce l'esatto quantita­tivo di energia di cui abbiamo bisogno, tutta l'energia verrà utilizzata; nel caso in cui le calorie che assumiamo invece siano maggiori rispetto al nostro fabbisogno, la quantità in eccesso verrà accumulata co­me scorta, sotto forma di grasso. Infine, se le calorie che assumiamo non raggiungono invece la quantità necessaria al nostro organismo, questo farà ricorso alle riserve di grasso (con conseguente perdita di peso); se l'assunzione di calorie è veramente molto al di sotto del nostro fabbisogno e non ci sono scorte di grasso a cui ricorrere, si verificheranno delle carenze a livello nutritivo con conseguenti danni al nostro organismo. Purtroppo oggi, nei cosiddetti paesi industrializzati (Italia compresa), si tende a mangiare troppo, assumendo più energia di quanta ne sia necessaria. Al contrario dei nostri antenati (anche i nostri nonni, senza andare troppo indietro nel tempo) mangiamo più del dovuto. È buffo pensare che nonostante disponiamo di cibo in grande quantità e varietà ed anche più sano di un tempo, abbiamo ancora e comunque dei problemi alimentari, anche se ovviamente diversi. Se i nostri non­ni erano afflitti da malnutrizione (e a volta da denutrizione), da malattie dell'apparato digerente o da altre malattie dovute alla scarsità o alla poca varietà del cibo, noi abbiamo problemi come il sovrappeso, l'ipertensione e l'obesita'.

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