Guarana' Una carica di energia in piu'
Morfologia
Allo stato spontaneo può
raggiungere anche i dodici metri d‘altezza; può
sia appoggiarsi agli alberi della foresta (senza
comunque creare alcun tipo di danno all’altra
pianta), sia restare eretta senza sostegno.
Quando però viene coltivata per sfruttamento
industriale, è tenuta sotto forma di alberello o
di arbusto, non più alto di due/tre metri, per
facilitare la raccolta dei suoi preziosi semi.
Ha una leggera corteccia verde sui rami giovani
che diventa, però, marrone sul tronco e sulle
ramificazioni maggiori.
Le sue foglie sono alterne a picciolo breve;
sono coriacee, di colore verde lucido sulla
pagina superiore, verde opaco su quella
inferiore; presentano un margine intero e
nervature principali pennate.
I fiori sono bianchi, brevemente peduncolati,
singoli o, più spesso, raccolti in gruppi fino a
quindici/venti .
Il frutto è una drupa, molto consistente, con
epicarpo pergamenaceo di colore rosso fuoco,
mesocarpo parenchimatoso biancastro che
racchiude l’endocarpo (ossia il seme) legnoso
che diventa della grandezza di un pisello dopo
l'essiccamento.
Habitat
Il suo habitat ideale è quello della foresta amazzonica dove cresce spontaneamente lungo i fiumi. Questa pianta viene anche coltivata a scopo industriale; la sua coltivazione si concentra soprattutto nei comuni di Maués e Urucarà, situati lungo il Rio delle Amazzoni, a est di Manaus.
Curiosità
Il guaranà ha una storia antica. È stata pianta sacra per molte tribù di indios. A causa del suo «strano» frutto, attorno a questa piccola pianta, che altrimenti sarebbe forse passata inosservata, sono nate tantissime leggende e miti. Vi sono leggende che in un tempo molto remoto, visse una ragazza dall’aspetto e dall’animo gentile; il suo nome era Cereaporanga ed era protetta dalla dea della bellezza e della vita. Un giorno Cereaporanga incontrò un valoroso guerriero di una tribù nemica e si innamorò di lui. Il loro amore avrebbe potuto superare tutto, ma i due innamorati non sarebbero mai riusciti a far cessare l’odio che esisteva da anni tra le due tribù; così decisero di fuggire insieme per essere felici. Durante il tragitto Cereaporanga incontra un’ anaconda ferita e, nonostante il pericolo, il suo dolce cuore la spinse ad aiutarla; la curò con tutto il suo affetto, ma non sapeva che questo gesto le sarebbe stato fatale. A causa di questa «sosta» i guerrieri della sua tribù si avvicinarono sempre più; quindi, accortasi di essere inseguita e certa che il suo uomo sarebbe stato catturato e ucciso, stabilì un patto di amore e di morte; chiese al grosso serpente di stringerli, con tutta la sua forza, nel loro ultimo abbraccio. Gli indios vedendo i due innamorati nel loro ultimo gesto si disperano per la morte della loro protetta. Chiesero subito aiuto alla dea della bellezza e della vita affinché almeno lo spirito della donna non li abbandonasse; così la dea, commossa dal gesto di Cereaporanga, fece nascere dai suoi occhi una pianta i cui frutti sembrano, all’aprirsi, due splendidi occhi neri; proprio come quelli della fanciulla più bella.
Usi
Il guaranà è sempre stato
considerato dagli indios come elisir di lunga
vita; la sua importanza era alta in tutte le
varie tribù dato che forniva loro cibo e mezzi
per curare le malattie, preparava e sosteneva
l’organismo. Il suo utilizzo era centrato
soprattutto sull’effetto tonico – stimolante e
veniva quindi impiegato per aumentare la
resistenza fisica, per la caccia, ecc… Molte
tribù di indios, però, andarono oltre a questo
palese effetto e utilizzavano il guaranà anche
per combattere la diarrea, per alleviare i
dolori mestruali, per le malattie che
indebolivano … e anche per riuscire a
vedere/capire meglio le cose che ci circondano;
uno scopo sicuramente legato al fatto che la
pianta stessa ha gli occhi per vedere. Vengono
utilizzati esclusivamente i semi, e, ogni tribù
aveva il suo sistema di prepararli ma, in
genere, gli indios brasiliani, tendono tutti
alla stessa preparazione: si colgono i grappoli,
scegliendo i frutti quando sono semi aperti, che
sono messi in contenitori pieni d’acqua fredda
per estrarne l’epicarpo, e, dopo la pulizia,
sono tostati a fuoco lento nello stesso giorno
della raccolta; successivamente sono pestati.
Ridotti i semi in polvere, si aggiunge un po’
d’acqua, continuando a pestarli fino a formare
una pasta omogenea. A questa pasta gli si dà una
forma di «panetto» e la si porta al sole, dopo
viene messa a fumigare al fuoco di legni
resinosi. Questo panetto viene poi grattugiato
al momento del bisogno.
Nelle preparazioni del Venezuela invece i semi,
spogliati dagli involucri, vengono triturati in
acqua calda, addizionati con farina di manioca,
lasciati fermentare per un certo tempo ed
impastati con l’acqua bollente fino ad ottenere
una pasta che viene essiccata e fumigata.
Il guaranà, viene molto utilizzato nell’America
meridionale per la preparazione di una famosa
bibita, leggermente frizzante, chiamata appunto
«guaranà«, tipo Coca – Cola, che ha un sottile
effetto stimolante e un buon sapore dolce. Per
il suo uso medicamentoso lo si può trovare in
compresse, in bastoncini o, meglio ancora, in
polvere. Ultimamente, sul mercato Europeo, forse
per una «moda», si trovano in commercio anche
delle caramelline, dei cioccolatini.
Proprietà terapeutiche
Le proprietà del guaranà sono innumerevoli, ampiamente sperimentate, documentate e, a seconda del soggetto, prevale un effetto su di un altro. Comunque, grazie al suo alto contenuto di principi attivi naturali si manifesta con un senso di benessere immediato, facilmente riscontrabile; la temperatura del corpo raggiunge un livello ideale e resta nel suo stato normale. È uno stimolante efficacissimo in tutti gli stati di depressione nervosa, sonnolenza, adinamia consecutiva a infezioni, malaria; favorisce la digestione nei soggetti ipopeptici ed è facile infatti, vincere con essa la cefalea consecutiva ai pasti delle persone a digestione lenta, è quindi anche stomachico. Vince spesso la stitichezza abituale, favorendo la contrazione delle fibre muscolari delle pareti intestinali, aiuta contro il meteorismo. Eccita da un lato i centri nervosi e specialmente il cervello, del quale facilita e rende più intensa l’attività e dall’altro lato la funzione circolatoria, rinforzando la contrazione cardiaca, aumentando la pressione endovasale. Secondo le ricerche scientifiche, il guaranà presenta proprietà antianemiche, antinfluenzali, antinevralgiche, stimolanti, analgesiche, afrodisiache, antidiarroiche e allo stesso tempo libera dalla stitichezza (dato che combatte le infezioni dei microbi che attaccano il sistema gastrointestinale, è un grande disinfettante intestinale). Questo seme inoltre è un potente diuretico e diaforetico e aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso nell’organismo, del resto riduce gli stimoli della fame, è quindi utile nelle cure dimagranti. È inoltre un ottimo preventivo contro i mali della vecchiaia: è un eccellente tonico geriatrico.
Estratto da wikipedia.org/wiki/Paullinia_cupana